Agora

di Sara Sesti

 

 

Alejandro Amenabar, regista e scenografo spagnolo trentasettenne, Oscar nel 2006 con Mare dentro, polemica pellicola sull'eutanasia, è tornato sugli schermi con un film ispirato alla storia di Ipazia, la piu' grande astronoma, filosofa e matematica dell'antichita', vissuta nel IV secolo dopo Cristo.

Il film, girato a Malta, e' un kolossal (o meglio un peplum), sul momento storico in cui i cristiani da perseguitati diventarono persecutori.

Le vicende di Ipazia, ultima custode col padre Teone della celebre Biblioteca di Alessandria d'Egitto, si intrecciano con quelle della città, provincia di un Impero romano in disfacimento dove si scontrano tre gruppi religiosi, cristiani, ebrei e pagani, accaniti uno contro l'altro mentre i romani stanno a guardare.

Ipazia, citata da Voltaire come esempio di liberta' per contrapporla all'oscurantismo del Medioevo, è pervicacemente atea e cerca di difendere la saggezza del mondo antico - rappresentata dai 70 mila volumi della Biblioteca - contro i "Parabolani", la setta cristiana che vuole distruggerla.

Non combatte da sola, è circondata dai suoi discepoli tra cui il devoto Sinesio di Cirene che diventerà vescovo, l'arguto e privilegiato Oreste che diventerà governatore e il giovane schiavo Davo, diviso tra l'amore segreto per lei e la libertà che potrebbe ottenere se si unisse alla rivolta ormai inarrestabile dei cristiani.

Con ferocia implacabile, il vescovo Cirillo l'attacca senza sosta, fino a condannarla a morte per lapidazione. Massacrata e scarnificata, i suoi resti furono sparsi per la citta'.

Il film è ben fatto e convincente: l'atmosfera e la ricostruzione dell'ambiente sono molto riuscite. Splendide le scene dell'incendio della Biblioteca di Alessandria e quelle intime in cui Ipazia osserva il cielo per scoprirne i segreti.

Gli storici denunciano qualche inesattezza (d'altronde la vicenda di Ipazia ha soprattutto fonti indirette), ma l'opera incuriosisce e fa venir voglia di approfondire.

Per interpretare la parte di Ipazia, bellezza leggendaria che rinuncio' al matrimonio per dedicarsi completamente alle scienze, è stata scelta Rachel Weisz, lanciata da Bertolucci in Io ballo da sola. Nel cast, tra gli altri, recitano Max Minghella, Oscar Isaac e Michael Lonsdale.

"Le similitudini tra quei tempi lontani e oggi sono molte - aveva ammesso Amenabar alla presentazione del film a Cannes -. Questo film non e' certo contro una o l'altra delle religioni ma contro ogni eccesso, ogni fondamentalismo e ortodossia". E pero' i cristiani non ci fanno una gran figura: con una mano danno da mangiare ai poveri e con l'altra scatenano i massacri.

Storia di Ipazia di Sara Sesti

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25- 04 -10